Appendice IV
V. Cerami :“Consigli per un giovanescrittore “
Come scrivere
Carver diceva che non è difficile scrivere, difficile è avere un punto di vista originale sul mondo. Il punto di vista detta lo stile. Un stesa forma può essere illuminata da più angolazioni, lo scrittore sceglie l’angolazione che gli è più congeniale, che meglio esprime un sentimento autentico verso quanto lo circonda. Quindi è dentro di noi che soprattutto dobbiamo cercare quando vogliamo scrivere qualcosa. Le idee non ci vengono dal nulla, partono da noi. Bisogna solo fare attenzione che non siano “parassitarie”, cioè non sia ispirate alle convinzioni correnti ed ai luoghi comuni.
L’ambizione è di creare un’opera nuova, inedita. E l’unico strumento che abbiamo per proporre un testo “inedito” è cercare tra le conflittualità che ci assillano le problematiche nuove di una società in movimento, da nessun altro ancora espresse. Ogni morfologia narrativa ( e quindi ogni impianto stilistico) è il risultato di una ricerca tesa a rappresentare contrasti che prima non esistevano. Ogni epoca trova le sue morfologie. Le rivoluzioni artistiche altro non sono che invenzioni di forme adatte a raccontare le nuove conflittualità. Riempire una struttura narrativa ottocentesca con contenuti contemporanei dà come risultato un contenuto ottocentesco, quindi falso.
Tutto questo ci fa capire che è necessaria, all’artista, una reale passione per la vita e i luoghi che essa attraversa. La voglia di scrivere, di raccontare storie, di verbalizzare il nostro silenzio spesso è rivelatrice di una curiosità per le cose che ci succedono dentro e fuori. E la curiosità è la strada principale su cui si muove la passione.
Fare letteratura , cinema o teatro è sì creare un testo “inedito”, ma è anche far luce nelle zone buie dei nostri pensierie delle nostre azioni. Un testo dopo l’altro, un’opera dopo l’altra, finiscono per disegnare un percorso di conoscenza. Non fa niente se questo percorso porta a conclusione sbagliate, l’arte racconta proprio l’impossibilità di raggiungere qualsiasi verità. D’altra parte lo scrittore, dando regole all’universo muto dei pensieri e delle fantasie ( anarchici, contraddittori e traditori) , non vuole sostituirsi né al filosofo, né al sociologo, né al sacerdote. E’ un creatore di emozioni, e l’emozione è una forma di comunicazione. Non tutto si può comunicare semplicemente. Ci sono sentimentiche si possono trasmettere solo provocando all’interlocutore un’emozione.
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