Adesso s’alzerà un Giuliano Ferrara a dire che questo era solo un pazzo criminale da schiaffare in galera a vita, altro che società malata. Ma forse un episodio del genere, così eclatante nella sua gratuità, sembra dar ragione a Anthony Giddens (il guru di Blair) quando parlava degli effetti nefasti dell'individualismo più sfrenato (“io so io, e tu, per giunta invalido, nun sei un cazzo”), a suo parere indotto da un capitalismo selvaggio e senza regole (forse l’omicida – da ex finanziere - ha respirato da vicino quell’aria), la cui "cultura" ultraliberista è penetrata dall'economia nel tessuto sociale, nella famiglia, nella sessualità, nell'esperienza umana in genere, minandole e creando il vuoto morale, la demolizione di ogni credenza etica residua. Si diceva – a fronte di recenti episodi di criminalità che hanno coinvolto i giovani - che i viziatissimi adolescenti d’oggi non tollerano più frustrazioni, divieti etc. Ma è l’intera società che sembra diventata refrattaria a regole e divieti, se si arriva addirittura ad uccidere il “debole” o chi ne difende il piccolo spazio di vivibilità da un’usurpazione odiosa per quanto diffusa.
Ultimamente l’Inps ha promosso una campagna moralizzatrice-investigativa che, in teoria, era contro i falsi invalidi. E così gente che vive da sempre in carrozzella, poliomielitici, distrofici e compagnia (cui tra l’altro era stato detto, in occasione di una precedente campagna , che sarebbe stata “l’ultima volta”), si sono ritrovati di punto in bianco ancora di fronte ad un’arcigna commissione di controllo che doveva verificare se il miracolo di Lazzaro (“Alzati e cammina”) si era ripetuto duemila anni dopo.Questo mentre i media davano un risalto abnorme ai casi – pochi, tanto che la campagna Inps economicamente è stata un fiasco - del “cieco che girava in auto” e simili, finendo per criminalizzare l’intera categoria. Come non bastasse la stressante guerra quotidiana, talvolta mortale, degli invalidi contro l’insensibilità altrui, burocrati compresi, che spesso disapplicano la legge dell’89 sulle barriere architettoniche.
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